Il cerchio per me è Unione, dove più persone si ritrovano a condividere un momento di ascolto e condivisione, dove si sostengono e accompagnano.
E’ uno spazio che dedichiamo a noi stessi, dove ci si può rilassare, affidarsi ed aprirsi.
I miei viaggi in Australia, Asia, India e Perù mi hanno fatto vivere delle esperienze davvero profonde, fatto conoscere luoghi, persone, guide e strumenti che hanno cambiato la mia vita, mi hanno ri-portato più a contatto con me stessa, la mia natura e l’apertura del cuore.
Il cerchio viene guidato con delle meditazioni sonore, dei canti e soprattutto con la vibrazione, energia e potere del tamburo sciamanico: ovvero un vero e proprio essere vivente, connesso con il nostro cuore, strumento di guarigione e la cui anima penetra dalla pelle dell’animale con cui è stato costruito (nel mio caso l’ho costruito in Perù, con pelle di cavallo).
Entrando in connessione con il tamburo, quindi, divento un canale aperto, mi lascio guidare, ed in base all’energia che c’è all’interno del cerchio, vado a suonare il tamburo sulle persone e per il gruppo. Come diverse persone mi dicono: “ il tamburo sciamanico è magico ”. Va molto in profondità, lavora principalmente sui primi chakra (radicamento, sostegno, fiducia, emozioni, energia vitale e sessuale), ma in base a quello che il corpo trasmette, può andare a lavorare anche sul cuore, sull’autostima, forza e sicurezza in sè stessi.
“Il tamburo è anche il cavallo dello sciamano; a cavallo del suo tamburo, lo sciamano viaggia”.
Il cerchio può essere svolto all’interno dello spazio dei cavalli, oppure in un luogo chiuso, in base alle stagioni e circostanze.
Ad accompagnare il tamburo ci sono altri strumenti a vibrazione dolce e 432Hz, come le campane tibetane, le koshibell, il bastone della pioggia, le campane a vento …
E’ davvero un’esperienza intima e profonda, ma allo stesso tempo di condivisione e supporto reciproco, perché sì, siamo uno lo specchio dell’altro.